Play Store di Google rischia di essere un ricettacolo per i virus informatici. Secondo uno studio di NortonLifeLock il 67% delle app infette viene dal servizio di Google.
Il Play Store è senza dubbio il più grande negozio virtuale di applicazioni al mondo e per questo viene utilizzato come veicolo di infezione da parte degli Hacker. NortoLifeLock ha utilizzato i dati di telemetria per ricavare un dato statistico preoccupante: secondo i ricercatori informatici ben 7,9 milioni di app analizzate nel periodo giugno-settembre 2019 sono pericolose. Parliamo di una quantità enorme se pensiamo che queste erano presenti su ben 12 milioni di dispostivi Android.
Sono 12 le macrocategorie analizzate, anche se non tutte le app provengono dallo store, ma vengono scaricate anche dal browser o dai sistemi di messaggistica instantanea.
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Play Store di Google principale veicolo di app infette
I dati ulteriomente ricavati dalla ricerca sono veramente preoccupanti: il 24% delle app ha una qualche forma di potenziale infezione e il 67% di quelle ritenute dannose erano presenti sullo Store di Google. Per rendere chiara la dimensione, basti pensare che solo il 10% è pubblicata su store alternativi. Chi produce questi software fa affidamento sui milioni di download fatti quotidianamente dagli utenti, che spesso non verificano mai la fonte, sentendosi sicuri di poter scaricare senza problemi dal Google Play Store.
Per questo è fondamentale effettuare sempre una verifica per essere consapevoli di quello che si sta cercando, così da evitare possibili rischi. C’è però un sotterfugio che viene spesso utilzzato: in una prima fase la App è “pulita”, senza malware, che invece arriva successivamente con gli aggiornamenti che vengono consigliati dagli sviluppatori.
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