E’ giovedì 12 novembre, e oggi dovrebbe scattare la messa al bando negli Stati Uniti di TikTok. Proprio così perchè l’applicazione più in voga al mondo, quella più scaricata durante il recente mese di ottobre, e nel contempo, quella che ha fruttato di più sempre durante il mese da poco passato, dovrebbe divenire vietata oltre oceano, così come stabilito due mesi fa dal governo americano. All’epoca, era il 12 settembre, gli Stati Uniti chiesero ai cinesi di ByteDande di mettere in regola la propria applicazione (che negli States vanta ben 100 milioni di seguaci), in merito in particolare alla tutela della sicurezza nazionale, un argomento che è stato molto a cuore all’amministrazione Donald Trump. Nella giornata di ieri, è uscito allo scoperto lo stesso social network, che ha chiesto l’intervento di un giudice federale. “Per un anno – si legge sulla richiesta, come scrive punto-informatico.it – TikTok ha interagito attivamente con CFIUS in buona fede per sciogliere i dubbi riguardanti la sicurezza nazionale, anche se in disaccordo con le valutazioni in merito”.
TIKTOK, E’ IL GIORNO DEL BANDO: IL COLOSSO CINESE SCRIVE A UN GIUDICE FEDERALE USA
“Nei quasi due mesi trascorsi – scrive ancora TikTok – da quando il Presidente ha dato la sua approvazione preliminare alla nostra proposta su come risolvere le preoccupazioni, abbiamo presentato soluzioni dettagliate in modo da finalizzare l’accordo, ma senza ricevere riscontri sostanziali a proposito del nostro framework esteso in merito a privacy dei dati e sicurezza”. Ricordiamo che nelle scorse settimane il governo americano aveva proposto un escamotage per salvare TikTok, fondendola con una multinazionale americana (ecco il perchè della citazione del CFIUS, il comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti), e si era fatta avanti inizialmente Microsoft, offerta però rifiutata, quindi Oracle, ma in quel caso erano intervenute le autorità americane ritenendo non adeguate le modalità di collaborazione, in quanto bisognava arrivare ad un accordo per un’acquisizione e non una partnership come invece avrebbe voluto il colosso cinese. Di conseguenza quella di oggi sarà una giornata fondamentale per capire il prosieguo dell’app: giungerà il tanto temuto ban oppure si troverà ancora un modo per salvarla? Non ci resta che attendere le prossime ore.
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