L’Istat ha realizzato il primo censimento permanente riguardo la digitalizzazione da parte delle imprese italiane: il rapporto
L’Istat ha realizzato il primo censimento permanente delle imprese, conclusosi nel 2019, che ha permesso di approfondire la tematica riguardante la digitalizzazione. Tra il 2016 ed il 2018 oltre tre quarti delle imprese con 10 addetti hanno investito o utilizzato almeno una di quelle tecnologie chiave per la digitalizzazione. La maggior parte delle imprese, comunque, utilizza un numero di tecnologie limitato, preferendo investire in infrastrutture.
C’è una netta differenza di investimenti nelle tecnologie tra le aziende con 10-19 addetti che sono pari al 73.2%, mentre quelle con oltre 500 addetti è pari al 97,1%. Le differenze territoriali sono, invece, minime: al Nord la percentuale di digitalizzazione è del 73.3%, mentre a Sud è pari al 79.6%.
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Digitalizzazione, le imprese italiane non sono ancora pronte
I settori con i maggiori investimenti in termini di tecnologia sono quelli delle telecomunicazioni, ricerca, editoria ed assicurazione (94,2%). Nella manifattura, il settore in cima alla classifica è la farmaceutica (94,1%) ed a seguire la chimica (86,6%).
L’investimento nella formazione digitale riguardante la crescita delle competenze del personale è la quinta opzione indicata dai rispondenti. Nel caso delle imprese con oltre 500 addetti, la seconda.
I dati ottenuti dall’Istat al momento confermano che il processo del passaggio al digitale delle imprese italiane non ha le caratteristiche giuste che consentono a molte di raggiungere la “maturità digitale”. A condizionare il sistema produttivo nel pieno utilizzo delle tecnologie applicative è la dimensione delle imprese nel nostro paese.
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— Istat (@istat_it) November 11, 2020
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