La First di Walter Meriggi ha messo a punto un progetto molto interessante che prevede la realizzazione di mascherine con ultrasuoni
Fino ad un anno fa, di questi tempi, era impensabile ritrovarsi a dover vivere con una mascherina a coprire costantemente naso e bocca. Prima erano strumento di protezione per medici ed infermieri prevalentemente, oggi sono un’arma contro il Covid-19. A tal proposito, la First di Walter Meriggi ha pensato ad una rivoluzione nella realizzazione dei dispositivi di protezione.
L’imprenditore spiega: “Fino a poco tempo fa per molti la mascherina era un prodotto quasi del tutto sconosciuto, ma oggi dobbiamo conviverci. Con l’articolo chirurgico classico non mi sentivo protetto perché lasciava spazi aperti accostandolo al viso e l’aria dunque non era filtrata dalle aperture. Con altri dispositivi di protezione individuale, invece, si fa fatica a respirare tranquillamente. La soluzione per la creazione del nostro prodotto è quindi transitata per l’unione dei punti di forza tra le due precedenti tipologie citate”.
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Le mascherine innovative della First: la tecnologia utilizzata
Le mascherine, secondo il progetto della First, vengono costruite con quattro strati di materiale idrofobico. Questo ha permesso di raggiungere “una filtrabilità batterica, confermata dalla facoltà di Microbiologia dell’Università di Camerino secondo gli standard di legge europea, alla pari delle migliori mascherine Ffp3. Il dispositivo nostro ha anche superato le prove volte a verificare la resistenza agli schizzi, il cosiddetto splash test”.
Questa mascherina innovativa è particolarmente ergonomica e va ad eliminare due particolari fastidi: l’appannamento degli occhiali ed i dolori dell’elastico in trazione.
L’efficienza passa da un processo di lavorazione basato “sulla tecnologia ad ultrasuoni, in grado di rendere gli strati di materiale filtrante separati fra loro, lasciando la mascherina morbida e confortevole”.
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