La tredicesima dei dipendenti pubblici sarà rinviata ad aprile 2021? La notizia sta circolando da qualche giorno a questa parte, ma vi diciamo subito che si tratta della più classiche delle fake news, o per dirla alla vecchia maniera, di una bufala del web. L’indiscrezione aveva ovviamente allarmato i milioni di donne e uomini che lavorano per le pubbliche amministrazioni, quindi comuni, province, enti governativi, insegnanti, e via discorrendo, anche perchè, in tempo di pandemia di covid, ogni ipotesi non è da escludere, anche quelle che sembrano letteralmente più assurde. Chi ha confezionato la bufala della tredicesima l’ha poi pensata bene, creando un’immagine ad hoc con il logo di una fonte molto autorevole come Il Sole 24 Ore, noto quotidiano finanziario italiano. A quel punto, con un titolo accattivate, l’ha postata su Facebook facendola circolare e creando così il panico. L’indiscrezione, nel dettaglio, sottolineava come l’esecutivo avesse messo a disposizione i 5 miliardi di euro dedicati ai dipendenti pubblici, per le famiglie più bisognose, quelle maggiormente colpite dalla crisi causata del coronavirus, di conseguenza per la tredicesima si sarebbe dovuto aspettare qualche mese.
A smascherarle la notizia ci ha pensato il sito Bufale.net, che ha spiegato come Il Sole 24 Ore non abbia mai pubblicato una notizia di questo tipo, ne tanto meno una sua anticipazione, e di conseguenza, non vi è alcuna misura che il governo intende adottare nelle prossime settimane e che spinga verso la direzione della posticipazione della tredicesima dei dipendenti pubblici, per buona pace degli stessi. Si tratta di qualche buon simpaticone (ma neanche più di tanto), che ha deciso di confezionare ad hoc la notizia per creare il panico, e magari, provocare un’ondata di indignazione nei confronti del governo Conte Bis, composto da una coalizione fra Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e LeU. Purtroppo quella della tredicesima rinviata non sarà l’ultima fake news, visto che, soprattutto in questo periodo, abbiamo notato un proliferarsi di bufale in rete.