La saga continua. In seguito ad una lunga disputa con gli americani, Huawei sembra intenzionata a preparare le carte per un possibile futuro divorzio.
Nei giorni scorsi, Huawei, dopo mesi estenuanti, ha riottenuto la licenza dal governo degli USA per l’acquisto di componenti elettronici presso i loro principali fornitori, dopo il divieto imposto dagli americani. Alcuni mesi dopo, si è raggiunto un accordo. L’unica postilla riguardava il 5g: l’azienda cinese avrebbe potuto utilizzare i prodotti americani a patto che non ralizzasse dispositivi con rete 5g.
Ma, come sospettavamo, i cinesi sono troppo orgogliosi per cedere ai ricatti. Inoltre, l’attuale produzione aveva scommesso tutto sul 5g.
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Huawei e l’indipendenza dagli USA
Per ora, è solo un’indiscrezione riportata dal Financial Times. Il progetto riguarderebbe la costruzione di una fabbrica di chip a Shangai per le infrastrutture di rete. Un complesso gestito da un partner, mentre Huawei sarebbe a capo del centro di ricerca e sviluppo.
Per i primi tempi, dovrà accontentarsi di essere un programma sperimentale fino a quando i test sui chip non saranno terminati. L’azienda si è rifiutata di rilasciare una dichiarazione al Financial Times, definendo la questione “delicata”.
Il progetto dovrebbe partire presto, iniziando da un vecchio processo a 45 nanometri, per giungere a 28 nm verso la fine del 2021. In chiusura del 2022, il sistema dovrà raggiungere i 20 nm per poter iniziare il lavoro sulla rete 5g. Per ora, non riguarderà gli smartphone.
Un programma azzardato che, per i primi tempi, vedrà una produzione non all’altezza delle attuali apparecchiature. Forse, dovremo accontentarci di articoli con prestazioni più basse. Sarà, però, un percorso necessario per raggiungere livelli molto alti per i device di nuova generazione.
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