Un nuovo passo verso la possibilità di impedire ad hacker di attaccare una struttura informatica tanto complessa come quelle Intel.
Tre ricercatori, Goryachy, Dmitry Sklyarov e Mark Ermolov, hanno individuato la chiave segreta di Intel per cifrare le patch del microcodice dei processori basati sul sistema Goldmont. Hanno assicurato che gli utenti non rischiano nulla.
Il lavoro di decodifica va avanti da alcuni anni. Tre anni fa, uno dei ricercatori ha localizzato un punto debole nel sottosistema Intel Management Engine che consentiva di eseguire un codice irregolare all’interno dei processori. La novità più grande è rappresentata dalla possibilità di analizzare le patch del microcodice in maniera indipendente.
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Intel Goldmont, quali vantaggi porterà la scoperta
A quanto pare, un pirata informatico potrebbe provare a sviluppare una patch ostile o provare ad aprire una backdoor. Dopodiché, gli basterebbe tentare un’installazione attraverso il codice estratto. Qui entra in scena il meccanismo di difesa pianificato dai ricercatori.
Sì, perché la chiave RC4 rilevata su un’area speciale, la MSROM (Microcode Sequencer ROM) permetterà al sistema di intervenire in tempo. Purtroppo, non è stata trovata la chiave crittografica relativa all’update, quindi non si potrà installare una patch alternativa.
Ciononostante, l’intervento immediato al momento di un eventuale attacco potrà evitare il problema. Senza accedere direttamente al device, sarà possibile nascondere la chiave altrove così da impedire l’intrusione.
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