La lunga odissea di Huawei sembra stia per giungere al termine. Gli USA valutano di riconcedere le licenze, ma ad una condizione.
La cattiva condotta della parte business di Huawei ha avuto ciò che si meritava. Un calvario infinito, alla ricerca di memorie, schermi, fotocamere, processori.
È stato necessario fare delle scorte. L’azienda ha dovuto procurarsi abbastanza componenti da poter sostenere la produzione, in attesa di una soluzione al problema. Secondo gli analisti, avrebbero retto fino a marzo del 2021.
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Perché il divieto del 5g
Una sola regola impongono gli Stati Uniti: tutte le aziende potranno di nuovo rifornire Huawei, ma i componenti non potranno essere sfruttati per creare dispositivi che dispongano di una rete 5g.
Questo vincolo, naturalmente, danneggerà non poco il bilancio del brand cinese. Da diverso tempo si era scommesso sull’investimento nelle reti 5g e tanti paesi avevano aderito all’upgrade, malgrado la crescita dei gruppi NO5g.
Alcuni mesi fa, il ministro della Giustizia statunitense, William Barr, ha espresso il suo timore verso il sistema 5g. La nuova rete, più potente e veloce del 4g, potrebbe rappresentare un varco aperto per hacker e pirati informatici. Una minaccia incontrollabile che il paese non è pronto ad affrontare.
È possibile che Huawei inizi a considerare lo sviluppo di un mercato del tutto autonomo. Per tanti anni, la Cina ha avuto bisogno di sistemi e strutture informatiche di provenienza americana. Nel contempo, ha potuto sviluppare diverse capacità nel settore da poter considerare un percorso indipendente. Si tratterà sicuramente di una strada in salita, ma i cinesi non si lasciano intimorire facilmente.
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