Zoom punta al miglioramento della protezione della privacy per i suoi utenti e per il 19 ottobre lancia la crittografia end-to-end per la sua piattaforma.
Uno dei tool di comunicazione più utilizzati, letteralmente esploso a causa della pandemia per il Covid–19, promette che questa maggiore protezione sarà disponibile sia per la categoria Premium sia per chi ne fa un utilizzo gratuito.
Come noto Zoom è un software di teleconferenza sviluppato negli Stati Uniti, che per lungo tempo ha vissuto all’ombra dei prodotti più famosi, a partire da Skype. Con il lockdown milioni di utilizzatori hanno scoperto la sua facilità d’uso soprattutto per effettuare meeting multipli, come quelli scolastici, ma anche lavorativi. Lo smart working si è diffuso enormemente e la necessità di parlarsi e guardarsi ha fatto letteralmente esplodere Zoom.
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Zoom, l’introduzione della crittografia passera in quattro fasi
L’introduzione della crittografia end–to–end sarà comunque progressiva. Il sistema (E2EE) sarà suddiviso in quattro fasi. La prima sarà lanciata ad ottobre, mentre la seconda, prevista per il 2021, comprenderà la gestione delle identità degli account e soprattutto l’introduzione di nuovi sistemi di sicurezza.
Nella primissima fase, che durerà 30 giorni, gli utenti Zoom saranno invitati a inviare i proprio feedback all’azienda per avere un primo riscontro sulle novità. In caso di responso positivo ci sarà una progressiva estensione a tutti gli utenti e sarà garantita così la comunicazione con la crittografia.
Il nuovi sistema di protezione potrà essere abilitato ad ogni sessione e dovrà essere utilizzato da tutti i partecipanti alla videoconferenza. Sulla schermata apparirà un logo a forma di scudo che conferma l’avvio della crittografia. Questo sistema potrà essere utilizzato fino a meeting con 200 partecipanti.
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